In questo articolo ti farò conoscere i 209 fattori dell’algoritmo di Google utili al posizionamento sui motori di ricerca.
L’algoritmo di Google e la SEO per arrivare primi su Google.
Vuoi apparire sui primi risultati di ricerca di Google? Ecco qui tutti, ma proprio tutti, i fattori SEO per il posizionamento sul motore di ricerca Google. Un articolo completamente ispirato al mega post di Backlinko.com, trascritto e tradotto in Italiano per te che mi stai seguendo.
Premessa: alcuni di questi fattori sono “scientificamente” provati (confermati da Google), mentre altri invece sono più controversi e non c’è certezza che abbiano un effetto considerevole sul posizionamento.
Aggiornamenti Algoritmo Google 2024
Nel 2024, Google ha introdotto ulteriori aggiornamenti per migliorare la qualità dei risultati di ricerca. Tra questi, l’intelligenza artificiale generativa ha acquisito un ruolo significativo, con Google che premia contenuti basati su dati verificabili e non generati automaticamente in modo indiscriminato. L’indicizzazione delle entità è diventata più sofisticata, dando maggiore rilevanza alla capacità dei contenuti di identificare chiaramente persone, luoghi, aziende e concetti. L’E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) è stato ulteriormente rafforzato con l’introduzione del concetto di E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness), che aggiunge il valore dell’esperienza pratica dell’autore o del sito su determinati argomenti. Inoltre, è stata potenziata l’analisi semantica dei contenuti, permettendo a Google di comprendere meglio il contesto generale delle pagine. Infine, il focus sull’accessibilità ha portato ad ulteriori incentivi per i siti che seguono le linee guida WCAG 2.1 per rendere i contenuti fruibili a tutti gli utenti, inclusi quelli con disabilità.
Ecco un elenco degli ultimi aggiornamenti SEO del 2024:
- Intelligenza artificiale generativa (Generative AI): Premia contenuti basati su dati verificabili e ben curati, penalizzando quelli generati automaticamente senza qualità.
- E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness): Aggiunta la dimensione dell’esperienza pratica, oltre a competenza, autorevolezza e affidabilità, per valutare la qualità dei contenuti.
- Indicizzazione delle entità: Migliorata la capacità di Google di comprendere e classificare entità (persone, luoghi, aziende, concetti) in modo più preciso.
- Analisi semantica avanzata: Google comprende meglio il contesto globale dei contenuti grazie a una maggiore sofisticazione nella comprensione semantica.
- Core Web Vitals aggiornati: Maggior enfasi su metriche come Interazione ai Primi Input (Interaction to Next Paint – INP), che sostituisce il FID, per migliorare la misurazione delle prestazioni.
- Accessibilità potenziata: Google incentiva i siti che rispettano le linee guida WCAG 2.1, migliorando l’accessibilità per tutti gli utenti, inclusi quelli con disabilità.
- Contenuti freschi e approfonditi: L’aggiornamento e l’originalità dei contenuti restano prioritari, con maggiore attenzione a fonti esperte e affidabili.
- Indicizzazione mobile-first avanzata: Ancora più rilevante l’esperienza mobile, con Google che privilegia siti ottimizzati per dispositivi mobili.
Questi aggiornamenti rafforzano l’importanza della qualità, dell’esperienza utente e dell’aderenza a standard etici e accessibili.
I 209 Fattori Di Posizionamento Dell’Algoritmo Di Google
Se ti sei mai chiesto come arrivare primi su Google su determinate parole chiave questo articolo ti schiarirà sicuramente le idee e ti farà capire quali fattori incidono sul posizionamento da parte di Google.
Come forse saprai il mio main business è quello di creare siti di nicchia e guadagnare con le affiliazioni in modo passivo grazie al traffico organico ottenuto grazie all’ottimizzazione SEO. Il traffico organico che ottengo dal motore di ricerca Google lo ottengo grazie a gran parte di questi 209 accorgimenti che favoriscono il posizionamento sui motori di ricerca.
Se anche tu vuoi sapere come arrivare primi su Google, o per lo meno nella prima pagina di Google per ottenere traffico organico, ecco i 209 fattori di cui dovresti tenere conto…
Cominciamo!
Fattori Di Posizionamento A Livello Di Dominio
1. Età del dominio: In un video di domande e risposte, il big boss dell’algoritmo di Google Matt Cutts dice:
La differenza tra un dominio creato da 6 mesi e quello creato da un anno, non è molta.
In altre parole, ci ha fatto capire che sì, utilizzano il dato dell’età del dominio come fattore di posizionamento, ma non è molto rilevante.
2. La parola chiave che appare nel dominio: Nonostante Google non gli dia lo stesso peso di una volta, avere la parola chiave che appare nel dominio internet è un fattore ancora molto importante per il posizionamento sui motori di ricerca.
3. La parola chiave che appare nel dominio come prima parola: Oltre ad avere la parola chiave che appare nel dominio, assicurati di metterla all’inizio.
4. La data di scadenza della registrazione dominio: Google scansiona e valuta per quanto tempo un dominio è stato registrato. Un dominio registrato per più di un anno risulta sicuramente più legittimo di un dominio con scadenza prossima.
5. La parola chiave nel sotto-dominio: Gli esperti SEO del team Moz.com confermano che la parola chiave inserita nel sotto-dominio può migliorare il posizionamento.
6. Lo storico del dominio: Un sito che ha cambiato proprietario spesse volte può resettare lo storico con il risultato di andare a negare il valore dei backlink che puntano al dominio. Solo in alcuni casi, se il sito è stato precedentemente penalizzato da Google, potrebbe portare penalizzazioni anche al proprietario successivo.
7. Il dominio con l’Exact Match Keyword: Il dominio con la corrispondenza esatta della parola chiave può favorire il posizionamento a patto che il sito non risulti di bassissima qualità.
8. WhoIs Pubblico Vs Privato: Un dominio con le informazioni del proprietario nascoste potrebbe dare un segnale a Google che c’è qualcosa da nascondere.
9. Proprietari del dominio penalizzati: Se Google identifica una particolare persona come spammer, potrebbe penalizzare tutti i siti con le stesse informazioni presenti nel WhoIs.
10. Estensione TLD identificativa del paese: Avere un sito con estensione del dominio (TLD) dedicata al paese di riferimento può sicuramente migliorare il posizionamento per quel determinato paese, ma peggiorarlo a livello globale. Confermo io stesso che se un sito è in lingua italiana e destinato ad un pubblico italiano è bene acquistare un dominio con estensione .it.
Fattori Di Posizionamento A Livello Di Pagina
11. La parola chiave nel titolo: Come già detto nella sezione SEO on-site, avere la parola chiave all’interno del titolo SEO dell’articolo è un fattore molto importante. Non importante come lo era in passato, ma pur sempre molto rilevante per il posizionamento.
12. La parola chiave come prima parola nel titolo: Secondo alcune analisi di Moz avere la parola chiave all’interno del titolo e messa all’inizio favorisce il posizionamento per quella parola chiave più che se viene messa alla fine.
13. La parola chiave nella descrizione: In questo articolo Google dichiara che non usano la meta description (descrizione SEO) come segnale diretto per il posizionamento, ciononostante da un aiuto per far aumentare il CTR (click-through rate). Un aumento di click nell’articolo potrebbe migliorare il posizionamento.
14. La parola chiave appare nel tag H1: Gli H1 sono come un “secondo titolo”. Oltre al titolo SEO devi assicurarti che il tag H1 contenga la parola chiave. Possibilmente, anche in questo caso, messa all’inizio.
15. TF-IDF (term frequency-inverse document frequency): La frequenza della della parola chiave all’interno del contenuto da sicuramente un segnale a Google che si sta parlando di un determinato argomento. Attenzione però a mantenere una frequenza giusta tra testo e ripetizione di parole chiave.
16. La lunghezza del contenuto: Contenuti ampi e lunghi riescono sicuramente a coprire più tematiche e prendere più parole chiave dalle ricerche effettuate su Google. L’algoritmo di Google preferisce contenuti più lunghi rispetto a contenuti più corti. In uno studio si è constatato che le pagine che si trovano in prima posizione hanno una media di 1890 parole.
17. Tabella dei contenuti: Utilizzare la tabella dei contenuti (indice o sommario) all’interno dell’articolo, oltre a dare un esperienza migliore all’utente, può aggiungere dei sitelink sul risultato di ricerca:
Personalment utilizzo il plugin Tables Of Content Plus per creare in automatico la tabella dei contenuti all’interno dei miei articoli.
18. La frequenza della parola chiave nel testo (Keyword Density): Nonostante non sia importante come una volta, la frequenza con cui è ripetuta la parola chiave all’interno dell’articolo è sicuramente rilevante per Google. Attenzione però a non esagerare; andare oltre un limite potrebbe penalizzare il ranking per quella parola chiave anziché favorirlo. Per controllare la frequenza della parola chiave all’interno del contenuto utilizzo il plugin Yoast SEO.
19. Le parole Latent Semantic Indexing (LSI) nel testo: La presenza di parole LSI all’interno dell’articolo aiuta i motori di ricerca ad estrarre il significato dalle parole che hanno più di un significato. La presenza o l’assenza di queste LSI agisce inoltre come segnale di qualità e utilità del contenuto.
20. Le parole LSI nel titolo e nella descrizione: Le LSI e l’inserimento di esse all’interno del titolo SEO e nella descrizione SEO aiutano Google a capire meglio quale contenuto è adatto a determinare le parole chiave che hanno più significati. Inoltre, danno maggiore rilevanza alla parole chiave principale.
21. La copertura dell’argomento: Un articolo che copre l’argomento in modo più ampio è sicuramente favorito rispetto ad altri articoli che coprono solo determinati aspetti.
22. La velocità di caricamento della pagina in HTML: Sia Google che Bing utilizzano il dato della velocità del caricamento di pagina come fattore di posizionamento sui motori di ricerca. È bene aumentare le prestazioni del sito per avere pagine che si caricano velocemente e avere un sito il più possibile privo di errori. Io ne tengo molto conto di questo fattore e lo reputo molto importante. Per questo mi assicuro sempre di ottenere il massimo dei punteggi su Google PageSpeed Insight, GTmetrix e Pingdom:
Come ho ottenuto questi risultati? Grazie all’hosting Siteground, al tema Enfold e ai migliori plugin WordPress.
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Se non sai come fare per ottimizzare il tuo sito web al massimo, ho creato la guida definitiva per creare un sito web con WordPress super ottimizzato a prova di SEO.
23. La velocità di caricamento della pagina da Chrome: Google Chrome, essendo proprietà di Google, viene utilizzato per verificare il tempo di caricamento del sito. Per questo dovresti assicurarti che il tuo sito sia veloce e performante specialmente sul browser Chrome.
24. L’utilizzo delle pagine AMP: L’integrazione delle pagine AMP non è un fattore di posizionamento diretto, ma migliora notevolmente l’esperienza dell’utente che potrebbe dare luogo a un bounce rate più basso e a tempi di permanenza superiori. Personalmente ho detto NO alle pagine AMP. Le ho integrate per un periodo di tempo e non ho ottenuto assolutamente alcun miglioramento nel posizionamento, anzi… in alcuni casi ho visto peggiorare il posizionamento in alcune parole chiave. Da lì ho deciso di toglierle l’integrazione con le pagine AMP.
25. La rilevanza del contenuto: Google riconosce la rilevanza del contenuto. Un contenuto deve essere rilevante per la parola chiave cercata. Questo è valutato in base al bounce rate e ad altri fattori. Se per esempio molti utenti cercano una determinata parola chiave e dopo 3 secondi escono dal sito cliccato è un chiaro segnale che il contenuto non risulta rilevante.
26. Google Hummingbird: Questo cambio di algoritmo aiuta Google a determinare le parole chiave associate al contenuto. Questo nuovo algoritmo ha permesso una più precisa associazione delle parole chiave all’argomento dell’articolo.
27. Contenuti duplicati: Contenuti identici, o leggermente modificati, presenti all’interno dello stesso sito possono negativamente influenzare il posizionamento sui motori di ricerca.
28. Rel=Canonical: Se utilizzato a dovere, questo tag previene le possibili penalizzazioni da parte di Google per articoli duplicati.
29. Ottimizzazione delle immagini: L’utilizzo e l’ottimizzazione delle immagini presenti all’interno dell’articolo aiuta Google in modo rilevante a capire e a dare forza al topic del contenuto. Le immagini vanno ottimizzate per nome del file, titolo, attributo titolo dell’immagine, descrizione e didascalia.
30. Contenuti recenti/aggiornati: L’aggiornamento dell’algoritmo chiamato Google Caffeine ha portato a favorire sul posizionamento gli articoli più recenti o più recentemente aggiornati. In alcuni casi, Google mostra la data in cui l’articolo è stato aggiornato:
31. Il grado di importanza degli aggiornamenti di contenuto: Oltre alla data dell’aggiornamento del contenuto, Google nota anche l’entità dell’aggiornamento. Questo per pervenire “falsi aggiornamenti” che avvengono solo per far vedere una data più recente nella SERP.
32. Lo storico degli aggiornamenti della pagina: Quanto spesso l’articolo è stata aggiornato? Giornalmente? Settimanalmente? Ogni 5 anni? La frequenza degli aggiornamenti risulta un altro segnale positivo di “freschezza” e attendibilità del contenuto.
33. La prominenza della parola chiave: Come consigliato anche dal plugin SEO Yoast la parola chiave deve essere inserita almeno tra le prime 100 parole dell’articolo. L’utente deve capire subito di cosa parla l’intero articolo fin dal primo paragrafo.
34. L’utilizzo della parola chiave nei sottotitoli H2 e H3: Avere la parola chiave presente anche nei sottotitoli H2 o H3 da sicuramente un aiuto a Google a capire la parola chiave in target. Un dipendente di Google dice:
Questi tag nell’HTML ci aiutano a capire la struttura della pagina
35. La qualità dei link esterni: Molti esperti SEO credono che la qualità dei link esterni che puntano ad altri siti sia un segno di trust per Google. Un ipotesi di recente confermata da un case study.
36. La rilevanza dei link esterni: L’algoritmo Hilltop da il potere a Google di analizzare i link esterni presenti nel tuo contenuto per valutare il tema del contenuto stesso. Se per esempio parlo di SEO i miei link esterni dovranno essere inerenti a siti o pagine che parlano di SEO.
37. La qualità del testo a livello grammaticale e lessicale: L’utilizzo di una grammatica corretta è un fattore che potrebbe determinare la qualità di un contenuto.
38. Originalità del contenuto: Se il contenuto è copiato, alle volte anche parzialmente, Google se ne accorge e penalizza il posizionamento dell’articolo.
39. Sito responsive e ottimizzato per dispositivi mobili: Dopo il “Mobilegeddon” i siti ottimizzati per dispositivi mobili sono sicuramente favoriti rispetto a siti ottimizzati solo per versioni desktop.
40. Usabilità per dispositivi mobili: L’abilitazione o la disattivazione di elementi che possono disturbare la navigabilità di utenti che utilizzano dispositivi mobile può favorire o peggiorare il posizionamento per le ricerche effettuate da dispositivi mobili.
41. Contenuti nascosti su dispositivi mobili: I contenuti nascosti su dispositivi mobili sono accettati, ma se la parte del contenuto è rilevante sarebbe bene renderla visibile per non danneggiare il posizionamento su ricerche effettuate da dispositivi mobili.
42. Elementi multimediali correlati utili: Inserire all’interno del testo degli elementi correlati che aiutano l’utente è un indicatore di qualità. Per elementi correlati si intendono strumenti quali convertitori di valuta, grafici interattivi, calcolatori di interessi o ricette interattive.
43. Contenuti nascosti dietro schede: Se il contenuto è nascosto dietro a delle schede (tab) Google potrebbe non indicizzarlo.
44. Il numero dei link esterni: Il numero di link esterni dofollow all’interno di un articolo potrebbe far diminuire il PageRank della pagina, con una conseguente diminuzione del posizionamento sui motori di ricerca.
45. Elementi multimediali: L’utilizzo di immagini, video e altri elementi multimediali, oltre ad essere considerato un fattore che porta qualità al contenuto, potrebbe portare benefici sul posizionamento.
46. Il numero di link interni che puntano alla pagina: Il numero di link interni che puntano all’articolo da un importante segnale riguardo l’importanza dell’articolo.
47. La qualità dei link interni che puntano alla pagina: La qualità dei link interni da pagine che hanno ottenuto un PageRank elevato hanno un impatto ben maggiore sul posizionamento rispetto a link interni provenienti da pagine con PageRank bassi.
48. Link interrotti (broken links): La presenza di troppi link interrotti potrebbe dare il segnale a Google che il sito è stato abbandonato o poco curato. È bene controllare la presenza di broken link e sistemarli.
49. Livello di leggibilità: Non c’è dubbio che Google analizza il livello di leggibilità delle pagine web. Se hai un sito WordPress, il plugin Yoast SEO ti aiuta a capire a che livello di leggibilità la tua pagina è ottimizzata:
50. Link di affiliati: Avere link affiliati all’interno dell’articolo probabilmente non danneggia il posizionamento. Ma se non hai troppi, l’algoritmo di Google potrebbe mettere il tuo sito nella black list.
51. Errori HTML e validazione W3C: Troppi errori HTML o una struttura di codice confusa del tuo sito potrebbe dare a Google un segnale di sito di bassa qualità. Per evitare questo, utilizzo il tema WordPress Enfold per avere un sito che rispetti tutte le validazioni W3C e una struttura priva di errori HTML. Esistono altri temi consigliati per WordPress che tengono conto di questa ottimizzazione. Li puoi trovare su ThemeForest.net.
52. Autorevolezza del dominio (domain authority): Un articolo scritto su un sito autorevole si posizionerà in modo migliore rispetto a un articolo pubblicato su un dominio con poca autorevolezza. Per verificare l’autorevolezza di un sito utilizzo Moz Link Explorer, Ahref o questo sito se voglio esaminare più di un URL.
53. PageRank della pagina: Non in tutti i casi, ma le pagine con PageRank maggiore tendono a posizionarsi meglio rispetto a pagine con PageRank inferiori.
54. Lunghezza dell’URL: URL eccessivamente lunghe possono danneggiare il posizionamento su Google. Alcuni studi hanno rilevato che pagine con URL corti si posizionano meglio.
55. Percorso dell’URL: Una pagina più vicina all’home page può avere un leggero favoreggiamento sul posizionamento rispetto a pagine messo in basso all’architettura del sito. Se per esempio il link di un articolo è presente nella home page si da a quell’articolo un importanza maggiore.
56. Editor umani: Sebbene mai confermato, Google sembra aver rilasciato un sistema che permette un controllo umano in grado di influenzare la SERP.
57. Categoria dell’articolo: Assegnare una categoria all’articolo sembra avere un impatto significativo sul posizionamento.
58. WordPress Tag: Secondo anche Yoast.com, l’utilizzo di Tag di WordPress ha una rilevanza notevole sul posizionamento.
59. La parola chiave nell’URL (permalink): Un altro segnale rilevante è l’inserimento della parola chiave all’interno dell’URL.
60. La stringa dell’URL: La stringa dell’URL visibile nei risultati di ricerca da un segnale tematico dell’argomento. Favorisce la categorizzazione della parola chiave.
61. Referenze e fonti: Citare referenze e fonti autorevoli quali testate giornalistiche o testi da Wikipedia da un segno di qualità al contenuto. Google continua a negare l’importanza dei link esterni come fattore SEO per il posizionamento sui motori di ricerca.
62. Elenchi puntati e numerati: L’utilizzo di elenchi numerati o puntati aiuta a rompere il testo e farlo diventare più user-friendly. Sembra che Google preferisca un testo con presenza di elenchi puntati o numerati anziché un testo che non li ha.
63. Priorità della pagina nella Sitemap: La priorità della pagine può essere assegnata tramite il filme .xml e potrebbe in piccola parte influenzarne il posizionamento.
64. Troppi link esterni: La presenza di troppi link esterni potrebbe avere un impatto leggermente negativo sul posizionamento. Google stesso dice:
Alcune pagine hanno troppi link esterni che oscurano e fanno distrarre l’utente dal contenuto principale
65. La quantità di parole chiave: Se l’articolo viene posizionato e ottimizzato per più parole chiave, oltre alla principale, è un ottimo segnale di un contenuto di qualità.
66. Età dell’articolo: Nonostante Google preferisce contenuti freschi, un articolo vecchio ma regolarmente aggiornato potrebbe essere preferito ad un nuovo articolo.
67. Layout user-friendly: Citando sempre una menzione di Google si scopre che:
Il layout della pagina, sopratutto sulle pagine di maggior valore, deve risaltare il contenuto e renderlo immediatamente visibile
68. Domini parcheggiati: Un cambio di algoritmo di Google del 2011 ha fatto diminuire la visibilità dei domini parcheggiati.
69. Contenuto utile: Google riesce a distinguere i contenuti di qualità da quelli di utilità.
Fattori Di Posizionamento A Livello Di Sito
70. Il contenuto offre valore e spunti originali: Google ha dichiarato che sono felici di penalizzare i contenuti che non portano informazioni utili o niente di nuovo. Specialmente per siti con presenza di link affiliati.
71. La pagina contatti: Un sito con la presenza di appropriati riferimenti di contatto viene ben visto da Google. Specialmente se le informazioni presenti nella pagina dei contatti coincide con le informazioni presenti nel WhoIs.
72. Domain Trust/Trust rank: Molti esperti SEO credono che il TrustRank è un fattore SEO incredibilmente importante. Una citazione di Google conferma:
I risultati di ricerca sono bastati sul trust
73. Architettura del sito: Un architettura del sito ben studiata, come ad esempio la struttura silo, aiuta Google a organizzare il tuo contenuto. Aiuta anche Googlbot ad accedere e indicizzare tutte le pagine del sito.
74. Aggiornamenti del sito: Molti esperti SEO credono che l’aggiornamento del sito, come l’aggiunta di nuovi contenuti, incida sul posizionamento. Google nega l’esistenza nell’algoritmo del fattore che bada alla frequenza di pubblicazione.
75. Presenza della Sitemap: Aggiungere la Sitemap aiuta i motori di ricerca a indicizzare le pagine più facilmente e frequentemente, migliorandone la visibilità.
76. Uptime del sito: Molteplici downtime del sito o tempi in cui il sito è in manutenzione potrebbe danneggiare il ranking del tuo sito. Assicurati di avere un hosting web come quello di Siteground con un UpTime superiore al 99,9%.
77. Locazione del server: Hai mai tenuto conto della locazione del server dei tuoi siti? Anche questo fattore incide, anche se minimamente, sul posizionamento dei tuoi siti. Specialmente per ricerche locali. Anche in questo caso l’hosting di Siteground.it ti aiuta offrendoti dei server posizionati in Europa.
78. Certificato SSL: Google ha confermato che l’utilizzo dell’HTTPS è un fattore SEO che favorisce il posizionamento. Siteground, grazie al servizio di Cloudflare integrato lo offre gratis. Clicca qui per scoprire di più o leggi questa guida per sapere come attivarlo su WordPress.
79. Pagine Privacy Policy e Condizioni di utilizzo: Queste due pagine aiutano Google a far capire che il sito è affidabile.
80. Informazioni meta dati on-site duplicate: I meta dati duplicati presenti nel sito potrebbero indebolire la visibilità dei tuoi articoli. Per controllare la presenza di meta dati duplicati ti sarà sufficiente accedere alla versione precedente della Google Search Console e controllare “Miglioramenti HTML” sotto la scheda “Aspetto nella ricerca”:
81. Navigazione Breadcrumb: Attivare i breadcrumb aiuta gli utenti (e i motori di ricerca) a capire in che parte si trovano nel sito:
82. Ottimizzazione per dispositivi mobili: Con ormai più della metà delle ricerche effettuate da dispositivi mobili, Google vuole vedere il tuo sito ottimizzato per utenti mobili. Ad oggi, Google penalizza siti che non sono mobile-friendly. Per controllare se il tuo sito è mobile-friendly puoi scansionarlo con questo strumento di Google.
83. YouTube: Non c’è dubbio che negli ultimi tempi Google preferisca far apparire video di YouTube tra i primi risultati di ricerca:
Infatti, dopo il cambio di algoritmo Google Panda, il traffico su YouTube.com è aumentato.
84. Usabilità del sito: Un sito dove l’utente ha difficoltà a navigare potrebbe risultare in tempi di permanenza minori, meno pagine visitate e percentuali di bounce rate maggiori, che potrebbero impattare negativamente sul posizionamento sui motori di ricerca.
85. Utilizzo di Google Analytics e Google Search Console: Alcuni credono che avere questi strumenti collegati al tuo sito potrebbero favorire il posizionamento. Google lo nega.
86. Recensioni e reputazione del sito: La reputazione del tuo sito in siti come Yelp.com o TrustPilot.com giocano un ruolo relativamente importante nell’algoritmo di Google.
Fattori Di Posizionamento A Livello Di Backlink
Un ottimo strumento per monitorare e conoscere dove piazzare i backlink è lo strumento “Link building” di SEMRush. Clicca qui per provarlo gratis per 14 giorni.
87. Età del dominio dove è presente il backlink: Dei backlink piazzati su siti più anziani sono più potenti di backlink piazzati su siti con domini appena creati.
88. Numero di domini che puntano al tuo sito: Il numero dei domini che puntano al tuo sito è uno dei più importanti fattori SEO off-site da tenere in considerazione. L’algoritmo di Google tiene conto di quanti domini internet puntano al tuo sito. Ma attenzione ai prossimi fattori…
89. Numero di domini da IP diversi che puntano al tuo sito: Avere molti domini che puntano al tuo sito ma che provengono dallo stesso IP potrebbe insospettire Google. Assicurati che gli IP dei domini dove andrai a piazzare i backlink sono differenti l’uno dall’altro.
90. Numero di pagine che linkano al tuo sito: Il numero delle pagine che puntano al tuo sito dallo stesso dominio ha un impatto, seppur leggero, sul posizionamento.
91. L’Anchor Text del backlink: Un fattore SEO molto importante che mostra a Google per quale parola chiave è associato l’articolo linkato è l’assegnazione dell’anchor text uguale o correlata alla parola chiave in target.
92. Il titolo Alt immagine: Se il backlink è stato inserito in un immagine, l’alt dell’immagine deve possibilmente contenere la parola chiave target dell’articolo linkato.
93. Backlink su siti .edu o .gov: Backlink presenti su siti .edu e .gov danno più affidabilità al contenuto e ne favoriscono il posizionamento .
94. Autorevolezza del sito dove è presente il backlink: Una delle cose più importanti da tenere conto quando si vogliono ottenere dei backlink, è quella di controllare l’autorevolezza del sito. Un backlink proveniente da un sito come Wikipedia è molto più potente di un backlink piazzato su un sito di bassa autorevolezza.
95. Autorevolezza della pagina dove è presente il backlink: Stessa cosa vale per le pagine. L’impatto sul posizionamento del backlink varia anche a seconda del PageRank della pagina.
96. Backlink presenti su siti concorrenti: Backlink presenti su siti che posizionati per la stessa parola chiave ha un impatto significativo sul posizionamento.
97. Backlink piazzati su siti consigliati: Si dice che Google non cominci a prendere in considerazione il tuo sito affinché non viene linkato da “siti consigliati”. Un ottimo strumento che utilizzo per conoscere dove piazzare backlink è lo strumento “Link building” di SEMRush. Clicca qui per provarlo gratis per 14 giorni.
98. Backlink presenti su siti fuori tema: Capita delle volte che i backlink vengano piazzati su siti fuori tema o di bassa autorevolezza. In certi casi portano un influenza negativa sul posizionamento.
99. Guest Post: I backlink presenti su guest post portano benefici sul posizionamento, anche se negli ultimi tempi la rilevanza è diminuita.
100. Link da pubblicità: Come confermato da Google, i link presenti nelle pubblicità non vengono seguiti. In genere sono e devono essere con l’attributo nofollow.
101. Autorevolezza dell’homepage: I backlink piazzati sull’home page hanno una rilevanza maggiore rispetto a backlink piazzati su articoli.
102. Link Nofollow: L’importanza dei link nofollow è uno dei fattori SEO più discussi. Google dice:
In genere, non li seguiamo
Alcuni esperti SEO credono che avere un mix di link dofollow e link nofollow è sicuramente migliore che avere tutti link dofollow o nofollow.
103. Diversità della tipologia di backlink: Avere un elevata percentuale di link provenienti da un’unica fonte sospetta (forum, commenti su articoli blog, …) potrebbe far scattare a Google un allarme di spam. Assicurati di dare diversità sulla provenienza di backlink.
104. Parole come “link sponsor” o altre parole in riferimento a link pubblicitari: Backlink associati affiancati a parole come “link sponsor”, “pubblicità”, “sponsored”, “link promozionale” posso diminuire l’impatto del backlink sul posizionamento.
105. Backlink contestuali: Il contenuto della pagina linkata dovrebbe corrispondere al contenuto della pagina dove il backlink viene piazzato.
106. Reindirizzamenti 301 eccessivi: Backlink provenienti da redirect 301 diluiscono il PageRank.
107. L’Anchor Text dei link interni: Anche per quanto riguarda i link interni si deve prestare attenzione all’anchor text. Ovviamente l’anchor text dei link interni ha un impatto sul posizionamento molto inferiore rispetto all’anchor text di backlink esterni.
108. Attribuzione del titolo del link: Il titolo del link (che appare quando passi sopra il link con il mouse) potrebbe leggermente favorire Google all’attribuzione della parola chiave dell’articolo linkato. Per inserire il titolo del link e facilitarmi il lavoro su WordPress io utilizzo il plugin Title and Nofollow For Links che all’inserimento di un link mi aggiunge la sezione “Titolo” (e anche la spunta per l’opzione “Add rel=”nofoolow” to link”):
109. Estensione del dominio (TLD): La presenza di backlink su siti con estensione del dominio locale (.it, .de, .co.uk) favoriscono il posizionamento per un determinato paese. Se per esempio hai un sito in Italiano e vuoi posizionarti su Google.it dovrai cercare siti con estensione .it per favorirne il posizionamento in Italia.
110. Posizionamento del backlink all’interno del contenuto: Un backlink piazzato all’inizio del contenuto ha un impatto leggermente maggiore rispetto a un link piazzato a fine articolo. Anche perché quel backlink avrà più probabilità di essere cliccato.
111. Backlink nell’articolo o pagina: Un backlink piazzato all’interno di una pagina o un articolo ha un impatto maggiore rispetto a un backlink piazzato su una sidebar o sul footer.
112. Rilevanza del dominio che punta al sito: Un backlink piazzato su un sito che parla della tua stessa tematica ha un impatto sul posizionamento maggiore rispetto un link piazzato su un sito che non centra nulla con la tua nicchia.
113. Rilevanza a livello di pagina del backlink che punta al tuo sito: Un backlink piazzato su una pagina che parla di un argomento correlato alla pagina linkata favorisce il posizionamento.
114. Presenza della parola chiave nel titolo: Un backlink piazzato su una pagina con il titolo uguale alla parola chiave target dell’articolo linkato favorisce il posizionamento per la parola chiave in target.
115. Velocità del collegamento positiva: La velocità del collegamento tra il sito dove presente il backlink e il sito linkato impatta positivamente sul posizionamento.
116. Velocità del collegamento negativa: La bassa velocità di collegamento tra il sito dove presente il backlink e il sito linkato impatta negativamente sul posizionamento.
117. Backlink provenienti da pagine “Hub”: L’algoritmo Hilltop suggerisce che acquisire backlink da pagine che sono considerate risorse su certi argomenti sono trattate con speciale riguardo.
118. Backlink provenienti da siti autorevoli: Un backlink piazzato su un sito autorevole ha sicuramente un impatto maggiore sul posizionamento rispetto a backlink piazzati su siti con poca autorevolezza.
119. Backlink da Wikipedia: Nonostante siano link nofollow, riuscire ad ottenere un backlink su Wikipedia è sicuramente un elemento di autorevolezza e affidabilità.
120. Corrispondenza delle parole attorno al link: Le parole che appaiono vicino al backlink contribuiscono a dare forza all’argomento e alla parola chiave target del sito linkato.
121. Età del backlink: Backlink datati hanno un valore maggiore rispetto a backlink nuovi.
122. Backlink da siti reali Vs blog per backlink: Data la proliferazione di molteplici blog creati al solo scopo di generare backlink, Google preferisce dare più importanza a backlink piazzati su siti più autorevoli.
123. Profilo di backlink naturale: Un sito che ha backlink naturali sarà favorito sul posizionamento rispetto a un sito che ha backlink che destano sospetto. Sono ovviamente penalizzati backlink acquisiti da strategie black hat.
124. Scambio di backlink: Un eccessivo utilizzo di scambio backlink tra un sito e l’altro è un fattore SEO negativo.
125. Backlink auto-generati dall’utente: Backlink generati da te stesso, proprietario del sito, su altri siti creati da te (come per esempio marketingitalia.wordpress.com) vengono facilmente scoperti da Google.
126. Backlink da reindirizzamenti 301: Backlink provenienti da reindirizzamenti 301 hanno un impatto sul posizionamento meno potente di link diretti.
127. Utilizzo dei metadati Schema.org: Gli articoli con presenti dei meta dati si posizionano più facilmente rispetto ad articoli dove i meta dati sono assenti. Aggiungere elementi aggiuntivi quali i meta dati risulta anche in un CTR maggiore sulla SERP:
128. TrustRank del sito dove presente il backlink: Il TrustRank del sito dove è presente il backlink impatta leggermente sulla potenza del backlink.
129. Numero di link esterni sulla pagina: Se la pagina dove è presente il backlink ha altri link esterni, questo, ne diminuisce il valore.
130. Backlink da forum: A causa di un utilizzo smodato di backlink provenienti da forum, Google ne ha diminuito il valore.
131. Quantità di parole all’interno del contenuto dove è piazzato il backlink: Il numero di parole all’interno del contenuto dove è piazzato il backlink viene valutato per decretare il valore del backlink. Un backlink piazzato su un contenuto di mille parole risulta più affidabile di un backlink piazzato su un contenuto di 200 parole.
132. Qualità del contenuto dove è piazzato il backlink: Google valuta anche la qualità del contenuto. Un backlink piazzato su un articolo dove l’utente si sofferma a leggere il contenuto è sicuramente valutato più positivamente.
133. Più Backlink all’interno di un contenuto vengono conteggiato come uno unico: Matt Cuts ha confermato che più backlink che puntano allo stesso sito messi all’interno di una singola pagina vengono conteggiati come uno unico.
Interazione Dell’Utente
134. RankBrain: Il RankBrain è una parte dell’algoritmo di Google che utilizza l’intelligenza artificiale. Il suo compito è quello di analizzare come l’utente interagisce quando vede i risultati di ricerca, allo scopo di attribuire un posizionamento in base alle preferenze di ognuno.
135. Il CTR nella SERP per la keyword: Il CTR nei risultati di ricerca viene analizzato per decretare il posizionamento. Il risultato che viene più cliccato nella SERP viene favorito. Se per esempio un sito in terza posizione viene proporzionalmente più cliccato rispetto a quello piazzato in seconda posizione, c’è l’eventualità che Google scambi di posizione i due risultati.
136. Il CTR della pagina per le altre parole chiave: Se l’articolo viene cliccato più spesso anche per altre parole chiave, questo è un segnale positivo per Google.
137. Bounce Rate (frequenza dell’abbandono): Non tutti sono d’accordo con l’impatto del bounce rate sul posizionamento, ma Google potrebbe utilizzarlo per valutare la qualità del tuo sito e l’esperienza dell’utente.
138. Traffico diretto: Avere del traffico diretto è un segno che serve a Google per capire che il contenuto è di valore e ed è stato probabilmente salvato o condiviso.
139. Traffico ricorrente: Google apprezza che il tuo sito viene visitato più volte dallo stesso utente, è un fattore positivo che indica interesse e qualità dei contenuti.
140. “Pogosticking”: Il termine inglese “Pogosticking” è un “bounce rate ripetuto”. Ovvero, se il tuo sito si trova in terza posizione e sono stati cliccati e abbandonati i primi due risultati, la prossima volta, Google potrebbe farti scalare la classifica e metterti direttamente tra le prime due posizioni.
141. Siti bloccati: Siti con la presenza di malware vengono bloccati e danno un impatto molto negativo al posizionamento.
142. Sito aggiunto nei preferiti di Chrome: Se il tuo sito o un tuo articolo viene salvato nei preferiti di Google Chrome, Google potrebbe premiarti con qualche scalata sul motore di ricerca.
143. Numero di commenti: Il numero di commenti presenti nell’articolo è un chiaro segnale di interazione dell’utente. È confermato che i commenti aiutano a posizionare meglio il sito.
144. Dwell time: Google presenta una notevole attenzione al Dwell time, ovvero quanto a lungo l’utente si sofferma sulla lettura del tuo articolo.
Regole Speciali Dell’Algoritmo Di Google
145. Favoreggiamento del posizionamento di parole chiave su nuovi articoli: Google da ai nuovi articoli una leggera spinta sul posizionamento per determinate parole chiave.
146. Diversificazione dei risultati di ricerca per parole chiave ambigue: Alle volte Google potrebbe assegnare risultati di ricerca diversificati per parole ambigue quali “Ted”, “CEO”, “WWF”.
147. Cronologia del browser del visitatore: Come tu stesso avrai notato, i siti che visiti più di frequente appaiono più spesso tra i primi risultati di ricerca. Se per esempio ripeti la stessa ricerca navigando da un browser in incognito noterai che i risultati di ricerca sono posizionati differentemente.
148. Cronologia di ricerca del visitatore: Anche le tue ricerche vengono monitorate e utilizzate per darti dei risultati migliori per ricerche future.
149. Featured Snippet: Secondo uno studio di SEMrush Google attribuisce e fa vedere gli elementi dei Featured Snippet in base alla lunghezza del contenuto, alla formattazione, all’autorevolezza della pagina e all’utilizzo dell’HTTPS.
150. Geolocalizzazione dell’utente: Google preferisce siti posizionati in server locali per paesi specifici.
151. Ricerca sicura: Ricordati che dei contenuti con parole scurrili o destinate a un pubblico adulto vengono oscurati dal filtro di ricerca sicura.
152: Google Plus: nonostante Google Plus sia praticamente morto, Google ha un occhio di riguardo a chi ha aggiunto e collegato il proprio sito a Google Plus.
153. Parole chiave “YMYL”: Gli articoli classificati come “YMYL” (Your Money or Your Life) che contengono informazioni personali, aziendali o finanziarie di utenti devono possibilmente essere riferiti da siti autorevoli.
154. DMCA: Google penalizza siti che hanno ricevuto contestazioni DMCA.
155. Diversità del dominio: Questo aggiornamento di Google permette a più domini di apparire sui risultati di ricerca. Non si verifica più quindi che per la stessa parola chiave appare un unico sito tra i risultati di ricerca, anche se alle volte non è affatto così.
156. Ricerca transazionali: Google mostra informazioni aggiuntive direttamente sulla SERP per ricerche specifiche quali per esempio voli o ricerche correlate a prodotti in vendita.
157. Ricerche dei locali: Google mostra direttamente il posizionamento e alcune informazioni aggiuntive quando si cercano locali.
158. Sezione notizie principali: In alcuni casi Google mostra tra i primi risultati di ricerca articoli di testate giornalistiche, specialmente quando si verificano eventi eccezionali collegati a quella parola chiave.
159. Priorità per grandi brand: Google predilige mostrare tra i risultati di ricerca siti associati a grandi brand.
160. Risultati di ricerca shopping: Alle volte e solo per alcune parole, Google fa vedere nei primi risultati di ricerca i prodotti in vendita su Google Shopping.
161. Risultati di ricerca immagini: Google alle volte e per determinate parole fa vedere direttamente immagini tra i primi risultati di ricerca.
162. Risultati di ricerca “burloni”: All’inserimento di alcune parole chiave, Google fa uscire come risultato dei giochi interattivi direttamente giocabile. Prova per esempio a scrivere “Atari breakout” su Google Immagini.
163. Risultati di ricerca per brand: Quando si cerca un brand su Google, i risultati di ricerca potrebbero mostrare un intera pagina di risultati dello stesso sito.
164. Payday Loans Update: Questo cambio di algoritmo ha decretato la fine di molti siti di che contengono parole chiave associate allo spam.
L’Importanza Del Brand Sul Posizionamento
165. Nome del brand nell’Ancohr Text: Il nome del brand del sito contenuto sull’anchor text dei backlink da un forte segnale di branding e autorevolezza del sito.
166. Ricerche del brand: Quando gli utenti cercano su Google il nome del tuo brand si da un segnale molto positivo al motore di ricerca.
167. Parola chiave + brand: Se alla parola chiave digitata su Google viene aggiunto il nome del tuo brand, questo favorisce il posizionamento.
168. Il sito ha una pagina Facebook con like: I siti che hanno un brand è bene abbiano una pagina Facebook associata con un numero di like. adeguato
169. Il sito ha un profilo Twitter con follower: I siti che hanno un brand è bene abbiano un profilo Twitter associato con un numero di follower adeguato.
170. Il sito ha una pagina LinkedIn della compagnia: Il brand prende potenza essendo aggiunto e visibile come compagnia su LinkedIn.
171. Autorevolezza riconosciuta: Dal Febbraio 2013, il CEO di Google Eric Schmidt ha dichiarato:
Tra i risultati di ricerca le informazioni immesse da autori con profili online verificati saranno favorite nel posizionamento rispetto ad altri contenuti scritti da autori più anonimi
172. Legittimità degli account social: I profili social collegati al sito con 10.000 follower e 2 articoli pubblicati saranno interpretati differentemente da profili social con 10.000 follower che pubblicano regolarmente e mantengono una buona interazione su ogni post pubblicato.
173. Menzioni del brand nella sezione notizie: I grandi brand vengono menzionati all’interno della sezione “Notizie principali”.
174. Menzioni del brand non linkate: Un brand che viene semplicemente menzionato (senza link) in vari siti da un segnale positivo al posizionamento.
175. Locazione dell’ufficio aziendale del sito: Se il brand ho una locazione fisica, tipo un ufficio o una sede, da maggiore potenza e credibilità al brand.
I Fattori Di Penalizzazione Spam On-Site Che Influiscono Sul Posizionamento Sui Motori Di Ricerca
176. Penalizzazioni Panda: Dopo l’aggiornamento dell’algoritmo denominato Google Panda, i siti con contenuti di bassa qualità (in particolar modo content farm) sono meno visibili sui risultati di ricerca.
177. Link esterni di siti di scarso valore: Linkare i siti di scarso valore potrebbe danneggiare il posizionamento sui motori di ricerca.
178. Redirect: Redirect subdoli potrebbero non solo danneggiare il posizionamento sui motori di ricerca ma potrebbe portare alla deindicizzazione della pagina.
179. Popups o pubblicità invasive: L’utilizzo di popups o lo smodato uso di pubblicità all’interno del sito è un segno di distrazione per chi visita la pagine. Per questo Google considera di bassa qualità tutti i siti che ne fanno un uso smodato.
180. Interstitial Popups: Google potrebbe penalizzare un sito anche con l’utilizzo di pubblicità interstitial a tutto schermo.
181. Sovra-ottimizzazione del sito: Ebbene sì, se Google si accorge di un eccessivo e abuso di ottimizzazioni SEO potrebbe penalizzare il posizionamento sui motori di ricerca.
182. Contenuto a ca**o: Tramite il suo complesso algoritmo Google riesce a capire se il tuo contenuto è stato creato per fornire un aiuto concreto all’utente finale o è stato creato per altri scopi quali il link building.
183. Pagine doorway: Google vuole che la pagina cliccata nella SERP sia la pagina che l’utente visiterà e consulterà. Se la pagina reindirizza in un’altra pagina sarà considerata doorway. A Google non piace.
184. Pubblicità above the fold: L’algoritmo di Google che legge le pagine penalizza i contenuti con presenti delle pubblicità above the fold (la parte iniziale della pagina che si visualizza appena atterrati nel sito senza scrollare).
185. Nascondere link affiliati: Tentare di nascondere link affiliati (specialmente con tecniche di cloaking) può portare a penalità.
186. Il cambio d’algoritmo Fred: Un cambio di algoritmo di Google chiamato Fred, che ha cominciato a prendere piede dal 2017, penalizza tutti i contenuti che puntano troppo alla monetizzazione più che ad un aiuto effettivo per il visitatore.
187. Siti affiliati: È ormai risaputo che i siti che fanno un utilizzo eccessivo di link affiliati vengono messi sotto scrutinio e in caso penalizzati.
188. Contenuti auto-generati: L’algoritmo di Google si accorge se un contenuto è stato generato da sistemi automatici. In tal caso, Google penalizza il posizionamento o deindicizza la pagina completamente.
189. Eccessiva ottimizzazione del PageRank: Cercare di aumentare il PageRank mettendo tutti i link esterni con l’attributo nofollow può essere un segno di sovra-ottimizzazione che potrebbe portare Google a penalizzare il posizionamento.
190. Indirizzi IP segnalati come spam: Se l’IP del tuo server è stato segnalato per spam, tutti i siti presenti sul quel server potrebbero essere penalizzati sul posizionamento sui motori di ricerca.
191. Spam nei meta tag: Il keyword stuffing è ben noto come segnale negativo per l’algoritmo di Google. Il motore di ricerca potrebbe pensare che stai cercando di “fregare” l’algoritmo e di conseguenza penalizzare il posizionamento, anziché favorirlo. Ricordati di utilizzare una densità di parole chiave giusta con la lunghezza del contenuto anche nei meta tag.
I Fattori Di Penalizzazione Spam Off-Site Che Influiscono Sul Posizionamento Sui Motori Di Ricerca
192. Influsso di backlink non naturale: Una nascita di backlink troppo numerosa e ravvicinata è un chiaro segnale di spam che porta ad un eventuale penalizzazione.
193. Penalità Penguin: Il cambio di algoritmo denominato Google Penguin ha dato una bella spazzata a tutti quei siti che hanno utilizzato strategie di link building black hat.
194. Percentuale di backlink di bassa o alta qualità: Un grande quantità di backlink provenienti da siti di bassa qualità potrebbe essere un segno di strategie di black hat SEO. Se Google non vede un bel mix tra backlink provenienti da siti autorevoli e backlink provenienti da siti meno autorevoli potrebbe penalizzare il sito.
195. Backlink da siti non correlati: Un alta percentuale di backlink piazzati su siti non correlati con il tema del tuo sito potrebbe portare a penalizzazioni.
196. Avvisi di backlink innaturali: Quando Google, tramite la Search Console ti invia la notifica della presenza di link innaturali, preparati, il tuo contenuto sarà presto penalizzato.
197. Siti Directory di bassa qualità: Secondo Google, backlink presenti su siti di directory di bassa qualità potrebbe portare a penalizzazioni.
198. Backlink su widget: Google storce il naso da backlink automaticamente generati tramite codici inseriti nei widget.
199. Backlink provenienti dallo stesso IP: Avere tanti backlink da differenti siti ma con stesso IP del server potrebbe far insospettire Google. e portare il sito ad essere penalizzato.
200. Parole chiave “veleno” nelle Anchor Text: Avere dei backlink con delle parole chiave “veleno” nell’anchor text che puntano al tuo sito potrebbe portare a delle penalizzazioni.
201. Aumento di backlink repentini: Un influsso repentino di backlink è un chiaro segnale di allarme per Google di un utilizzo di strategie di black hat SEO.
202. Backlink da testate giornalistiche e directory: L’abuso dell’inserimento di backlink in queste due categorie ha portato Google a valutare con cautela la potenza del backlink nel posizionamento sui motori di ricerca.
203. Azioni manuali: Se Google si accorge di un abuso di strategie di black hat SEO arriverà ad azioni manuali.
204. Acquisto di backlink: Essere beccati a comprare backlink da siti che offrono queste tipologie di servizi può portare a severe conseguenze come la penalizzazione manuale.
205. Google Sandbox: I siti appena creati che ottengono da subito backlink potrebbero far insospettire Google e portare ad una penalizzazione immediata. Generalmente, i siti appena creati vengono inseriti in una sorta di sandbox, una lista dove vengono messi sotto stretta sorveglianza.
206. Google Dance: Di tanto in tanto si assiste alla Google dance, ovvero a dei cambi di posizionamento repentini avvenuti a distanza di breve tempo. Questo serve a Google per capire quali dei contenuti viene più cliccato.
207. Strumento Disavow: Utilizzare lo strumento Disavow per rifiutare i backlink potrebbe migliorare lo stato del posizionamento dei siti colpiti da negative SEO.
208. Richiesta di riconsiderazione: Se una richiesta di depenalizzazione avviene con successo il sito tornerà al posizionamento originario sul motore di ricerca.
209. Rimozione veloce dei backlink: Google si accorge se un backlink viene rimosso in breve tempo dal proprietario del sito o del forum. Questo fa scattare un segnale di allarme per quanto riguarda lo spam.
Conclusione
…WOW! Sono leggermente sfinito, ma soddisfatto!
Soddisfatto di aver trascritto in Italiano ben 209 fattori SEO che influiscono il posizionamento sui motori di ricerca. Nonostante alcuni fattori ti resteranno difficili da soddisfare, sono sicuro che applicando alcuni di essi ti daranno una speranza in più per arrivare primi su Google.
Per questo 2019 ti consiglio tenere conto in modo particolare a questi fattori SEO:
- Domini di riferimento autorevoli e a tema (backlinks).
- Il CTR nella SERP.
- Il Domain Authority (DA).
- L’usabilità per dispositivi mobili.
- Il dwell time.
- Il numero totale dei backlink.
- La qualità del contenuto (importatissima).
- Il SEO on-page.
Scrivimi qui sotto nei commenti e fammi sapere quali di questi fattori utilizzi per posizionarti meglio su Google e quali reputi i più importanti.
Alessandro Sabbatini è un esperto di marketing digitale e imprenditore online che sfrutta le potenzialità di internet per creare opportunità di guadagno. Come fondatore di ProMarketer.it, si dedica a fornire guide gratuite sul marketing online, strategie per generare reddito online e informazioni a scopo educativo su investimenti, basate sulla sua vasta esperienza nel campo.