Trade Republic agisce ora come sostituto d’imposta, calcolando e trattenendo automaticamente le tasse sugli investimenti, per poi versarle direttamente all’Agenzia delle Entrate per conto dei clienti.
Ecco i punti chiave su Trade Republic e il suo ruolo di sostituto d’imposta in Italia:
- Dal 30 gennaio 2025 Trade Republic è sostituto d’imposta in Italia, grazie all’IBAN italiano e a una licenza bancaria locale.
- Regime amministrato attivo: calcola e versa automaticamente le tasse (26% su plusvalenze azioni, ETF, crypto; 26% su interessi e dividendi) senza che l’utente debba dichiarare nulla.
- Niente dichiarazione dei redditi né Quadro RW per i clienti Trade Republic: l’imposta sostitutiva è trattenuta alla fonte su ogni profitto.
- Sostituto d’imposta crypto: Trade Republic è uno dei pochi broker a tassare automaticamente anche le plusvalenze sulle criptovalute (aliquota 26%).
- Conto con IBAN italiano integrato: bonifici facili in entrata/uscita e liquidità remunerata al 3% annuo, senza più IVAFE sui depositi esteri.
- Commissioni competitive e nessun costo extra per il regime fiscale: Trade Republic applica solo 1€ a ordine (trading) e addebita l’imposta di bollo annuale obbligatoria.
- Broker sicuro e regolamentato: licenza bancaria (BaFin) e succursale Consob in Italia – il team di ProMarketer.it lo considera affidabile e sicuro per investire.
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Trade Republic Sostituto d’Imposta: da Quando in Italia?
Dal 30 gennaio 2025 Trade Republic funge da sostituto d’imposta in Italia. In quella data la società ha aperto una succursale italiana e ottenuto un IBAN italiano per i conti dei clienti. Ciò ha permesso il passaggio dal regime dichiarativo (in cui era l’utente a dichiarare i redditi) al regime amministrato completo.
Prima del 2025, infatti, Trade Republic operava come broker estero e il cliente doveva calcolare e dichiarare manualmente eventuali guadagni nella propria dichiarazione dei redditi, compilando anche il Quadro RW e pagando l’IVAFE sui conti esteri. Ora invece la piattaforma è una banca a tutti gli effetti in Italia e agisce come sostituto d’imposta per ogni operazione finanziaria.
In sostanza, Trade Republic opera in regime fiscale amministrato per i residenti italiani. Questo significa che applica direttamente l’aliquota dovuta su profitti e rendimenti e li versa al Fisco per conto del cliente. La svolta normativa del 2025 ha eliminato gran parte della burocrazia per gli utenti italiani, che da allora possono investire tramite Trade Republic senza preoccuparsi di calcoli fiscali complessi o scadenze per dichiarare i redditi da investimento. La notizia dell’apertura della succursale italiana con IBAN nazionale e regime amministrato ha avuto ampia risonanza sulla stampa finanziaria, segnando Trade Republic come primo fintech internazionale ad offrire questo servizio nel nostro Paese.
Come Funziona il Regime Amministrato di Trade Republic
Trade Republic calcola e versa automaticamente le tasse dovute (26% su guadagni e interessi) su ogni operazione, sollevando l’utente da obblighi dichiarativi. In qualità di sostituto d’imposta, il broker trattiene un’imposta sostitutiva del 26% su plusvalenze, dividendi e interessi e provvede a versarla allo Stato. Di conseguenza, l’investitore non dovrà inserire questi rendimenti nella propria dichiarazione annuale, perché ci ha già pensato Trade Republic.
Vediamo nel dettaglio il regime fiscale applicato:
Tipologia di reddito | Aliquota fiscale | Gestione da parte di Trade Republic |
---|---|---|
Plusvalenze azioni e ETF | 26% | Tassate alla fonte al momento della vendita (imposta trattenuta automaticamente). |
Plusvalenze crypto | 26% | Tassate alla fonte su ogni vendita di criptovalute (nessuna soglia di esenzione da monitorare). |
Dividendi esteri | 26% | Ritenuta automatica sul dividendo incassato (credito d’imposta se già tassati alla fonte estera). |
Interessi sul conto | 26% | Tassazione automatica sugli interessi maturati (accredito netto dopo ritenuta fiscale). |
Imposta di bollo patrimoniale | 0,20% annuo | Addebitata automaticamente sul conto (come da normativa per conti titoli italiani). |
Come mostrato nella tabella, tutte le principali tasse sugli investimenti con Trade Republic sono gestite in automatico. Ad esempio, se vendi un’azione con profitto, il sistema calcola immediatamente il 26% di imposta sul capital gain e trattiene tale importo dal tuo conto, versandolo al Fisco. Lo stesso avviene per le plusvalenze crypto, un ambito in cui Trade Republic offre un vero sostituto d’imposta crypto (cosa rara fra i broker): ogni profitto su Bitcoin, Ethereum & co. viene tassato al 26% sul momento, senza che tu debba preoccuparti di soglie di esenzione o di inserire queste operazioni nella dichiarazione.
Un altro aspetto importante è l’imposta di bollo: essendo Trade Republic una banca con succursale in Italia, applica il bollo dello 0,2% annuo sul valore medio di portafoglio, come previsto dalla legge per i conti titoli italiani. Questo importo viene scalato automaticamente (di solito a fine anno o trimestralmente), evitando al cliente di dover calcolare e pagare separatamente l’IVAFE come avveniva in regime dichiarativo. In definitiva, con il regime amministrato di Trade Republic l’investitore è sempre in regola con il Fisco senza alcuno sforzo aggiuntivo.
IBAN Italiano e Conto Corrente Trade Republic
Tutti i clienti Trade Republic hanno un IBAN italiano collegato al proprio conto di trading. Dal 2025, aprendo un account Trade Republic in Italia si ottiene un classico conto corrente con IBAN che inizia per “IT”, integrato nell’app di trading. Questo facilita enormemente le operazioni di deposito e prelievo: i bonifici SEPA arrivano rapidamente e non ci sono più complicazioni legate all’invio di fondi verso un conto estero (in precedenza Trade Republic utilizzava un IBAN tedesco).
L’IBAN italiano non solo semplifica la vita all’utente, ma porta anche benefici tangibili. La liquidità parcheggiata sul conto Trade Republic matura un interesse annuo lordo di circa 3% (accreditato mensilmente), un tasso molto competitivo che aggiunge valore al servizio. Inoltre, grazie al conto in Italia, non si paga l’imposta IVAFE sui depositi (che era dovuta quando i fondi erano su conto estero) e l’eventuale commissione di bollo viene gestita automaticamente come visto sopra. In pratica, i clienti dispongono di un conto bancario locale a tutti gli effetti, protetto dal sistema di garanzia dei depositi fino a 100.000€ e soggetto alla vigilanza delle autorità italiane. Trade Republic, quindi, unisce la comodità di una fintech moderna con le tutele di una banca tradizionale.
Vecchi Clienti: Come Passare al Regime Amministrato
I clienti Trade Republic attivi prima del 2025 possono migrare al nuovo conto italiano senza perdere i propri investimenti. La transizione dal vecchio conto (con IBAN estero) al nuovo conto con IBAN italiano avviene tramite una procedura online guidata. In pratica, Trade Republic chiude tecnicamente il vecchio account tedesco e ne apre uno nuovo italiano associato allo stesso cliente, trasferendo automaticamente tutti i titoli e il saldo in euro. Non è necessario vendere nulla o prelevare i fondi: il passaggio è trasparente e completo in pochi minuti.
Dopo la migrazione, il regime fiscale del conto diventa amministrato e Trade Republic inizia ad agire da sostituto d’imposta su tutte le operazioni. L’unico onere per i vecchi clienti è quello di effettuare un’ultima dichiarazione per il periodo pre-migrazione. Ad esempio, se il trasferimento al nuovo conto è avvenuto a marzo 2025, nel 2026 bisognerà dichiarare i redditi generati nei primi mesi del 2025 quando il conto era ancora estero (in regime dichiarativo), includendo eventuali plusvalenze in dichiarazione dei redditi e compilando il Quadro RW per quel breve periodo. Dal momento in cui l’account risulta italiano, però, non servirà più dichiarare nulla di Trade Republic: il broker si farà carico di tutte le tasse future. Dopo questo ultimo adempimento transitorio, anche i clienti storici beneficiano a pieno della semplicità fiscale offerta da Trade Republic.
Costi e Commissioni del Regime Fiscale
Trade Republic non applica costi aggiuntivi per il servizio di sostituto d’imposta. Il passaggio al regime amministrato è automatico e gratuito per l’utente: non ci sono canoni o commissioni extra da pagare per la gestione fiscale. L’unico esborso legato al regime amministrato sono le imposte stesse dovute per legge (che comunque avresti dovuto pagare anche in regime dichiarativo). In pratica Trade Republic fa solo da intermediario nel riscuoterle.
Le commissioni di trading di Trade Republic restano invariatamente basse. La piattaforma addebita 1€ fisso per ogni ordine eseguito su azioni, ETF e criptovalute (mentre i piani di accumulo automatici sono senza commissioni per esecuzione). Non ci sono commissioni su depositi o prelievi, né costi di inattività. Anche l’applicazione dell’imposta di bollo allo 0,2% non è un “costo nascosto” ma un obbligo fiscale che Trade Republic svolge al posto tuo. In sintesi, il regime amministrato di Trade Republic conviene perché ti evita spese di commercialista o di tempo per compilare moduli fiscali, senza farti pagare nulla in più rispetto al normale piano commissionale del broker.
Sicurezza e Affidabilità: Trade Republic è Sicuro?
Sì, Trade Republic è considerato sicuro e affidabile in Italia. La società è regolamentata dall’ente di vigilanza tedesco BaFin e autorizzata da Consob per operare in Italia. Dal dicembre 2023 ha ottenuto anche una licenza bancaria europea completa, quindi opera sia come broker sia come banca sottoposta a supervisione. I fondi dei clienti sono custoditi presso banche partner di primo livello (es. Deutsche Bank, Citibank, etc.) e protetti dal Fondo di Garanzia dei Depositi fino a 100.000€ per cliente, esattamente come avviene nelle banche tradizionali.
In caso di problemi finanziari di Trade Republic, gli strumenti finanziari detenuti (azioni, ETF, crypto) rimangono di proprietà dell’investitore e sono trasferibili ad altro intermediario. Inoltre, con l’apertura della succursale italiana, la presenza locale garantisce ulteriore tutela legale.
Se ti stai chiedendo se Trade Republic è sicuro, gli esperti di ProMarketer.it confermano che la piattaforma soddisfa tutti i requisiti di sicurezza e compliance previsti, rendendola una scelta solida per investire e gestire le tasse in serenità.
Leggi la guida completa su Trade Republic.
FAQ
Quando Trade Republic diventa sostituto d’imposta?
Dal 30 gennaio 2025 Trade Republic opera come sostituto d’imposta in Italia.
Come dichiarare il conto Trade Republic?
Se il conto è in regime amministrato non devi dichiararlo; dichiari solo eventuali redditi del periodo pre-2025 (se applicabile).
Quale broker fa da sostituto d’imposta?
I principali broker italiani (es. Fineco, Directa) offrono il sostituto d’imposta. Trade Republic è tra i primi internazionali a farlo per i clienti italiani.
Qual è il regime fiscale di Trade Republic?
Trade Republic adotta il regime fiscale amministrato (aliquota 26% su profitti, tasse automatiche versate al Fisco).
Trade Republic è sostituto d’imposta per le crypto?
Sì, applica l’aliquota 26% anche alle plusvalenze da criptovalute in modo automatico.
Trade Republic applica l’imposta di bollo?
Sì, addebita lo 0,20% annuo sul portafoglio (bollo titoli) come previsto per legge.
Trade Republic è sicuro e regolamentato?
Sì, è autorizzato in Italia (Consob) e i fondi sono garantiti fino a 100.000€ in linea con gli standard bancari.
Articolo redatto dal team di esperti di ProMarketer.it – aggiornato al 2025.

Alessandro Sabbatini è un esperto di marketing digitale e imprenditore online che sfrutta le potenzialità di internet per creare opportunità di guadagno. Come fondatore di ProMarketer.it, si dedica a fornire guide gratuite sul marketing online, strategie per generare reddito online e informazioni a scopo educativo su investimenti, basate sulla sua vasta esperienza nel campo.